Chirurgia delle malformazioni dei genitali

Fimosi

E’ una anomalia del prepuzio con impossibilità a scoprire competamente il glande a causa di un restringimento del prepuzio stesso. Di solito è congenita ma può anche presentarsi negli adulti o negli anziani a seguito di infezioni, diabete eccetera.

Le forme congenite non sono da trattare prima dei 2-3 anni di età poiché si possono risolvere con delicate manovre di progressiva apertura che i genitori stessi sono in grado di fare a domicilio.

Se tale difficoltà all’apertura persiste nonostante questi tentativi incruenti è necessario l’intervento chirurgico che non deve essere una circoncisione, ma una plastica prepuziale che permette di ampliare il restringimento del prepuzio senza importante rimozione di tessuto e quindi mantenendo il glande coperto a riposo. Tranne i rari casi di restringimento serrato con impossibilità a scoprire il glande, che devono essere comunque trattati nell’infanzia (in anestesia generale in regime di Day Hospital) per tutti gli altri casi si può attendere il raggiungimento dei 12-13 anni, età in cui l’intervento può essere comodamente eseguito in anestesia locale ed in regime ambulatoriale.

Nei rari casi in cui la fimosi si presenta nell’adulto quale esito di infezione, diabete eccetera, l’intervento viene sempre eseguito ambulatorialmente in anestesia locale.

Ipospadia

Si tratta di una malformazione congenita in cui il meato uretrale si trova posizionato non all’apice del glande ma alla sua base (ipospadia balanica), alla radice del pene (ipospadia peno-scrotale) o in posizione intermedia tra queste due, sempre alla superficie ventrale del pene; nei casi più gravi addirittura in sede perineale tanto da provocare un’ambiguità genitale.

Nei casi più frequenti (ipospadia balanica) quasi sempre si associa un’anomalia del prepuzio che può essere assente sotto al glande ed in eccesso sulla superficie dorsale. Talvolta all’ipospadia si associa un quadro di incurvamento del pene a concavità verso il basso (recurvatum) che deve essere trattato chirurgicamente nello stesso tempo della ricostruzione dell’uretra.

La terapia dell’ipospadia, con o senza recurvatum, è chirurgica e consiste nel riposizionare il meato uretrale in posizione corretta mediante la ricostruzione del tratto di uretra mancante. La ricostruzione si avvale di lembi cutanei scolpiti in vicinanza del difetto e tubulizzati e modellati per ripristinare la continuità del canale uretrale, con sbocco in posizione normale all’apice del glande.

In genere tale intervento viene praticato prima dell’età scolare per evitare al bambino le ripercussioni psicologiche derivanti dalla “diversità” che potrebbe evidenziarsi al momento di frequentare la scuola anche materna.

E’ una chirurgia molto delicata, da eseguire rispettando le regole della chirurgia plastica (minimo traumatismo dei tessuti e dei lembi allestiti, suture senza alcuna tensione, ecc.) pena il rischio di complicanze di facile insorgenza quali fistole, stenosi uretrali, di difficile riparazione.

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